2018-11-26

EMS e mal di schiena: perché funziona

Come l’allenamento con EMS migliora il mal di schiena, ce lo spiega il nostro Responsabile Scientifico Gherardo Bertocchi.

EMS e mal di schiena: perché funziona

L’allenamento con EMS dona molti benefici a chi soffre di mal di schiena. Infatti, questa innovativa tecnologia aiuta a prevenire la comparsa e il peggioramento di tutti i dolori muscolo-scheletrici. Oltre ai dolori generali, agisce con particolare attenzione su quelli che colpiscono la schiena. Adesso, andiamo a scoprire perché l’EMS e il mal di schiena sono così collegati e perché i medici dovrebbero consigliarlo (e molti già lo fanno) a chi ne soffre.

In questo articolo, il nostro team scientifico ci spiegherà perché l’EMS funziona contro il mal di schiena e il motivo per cui è un allenamento molto adatto per prevenirlo.

Nella vita di tutti i giorni il nostro sistema nervoso centrale invia costantemente impulsi elettrici. Questo gli permette di controllare le azioni muscolari. L’elettrostimolatore usa questo principio fisiologico, intensificando il processo. Così facendo, può raggiungere gli strati muscolari più profondi che sono difficili da attivare attraverso l’allenamento tradizionale (1).

Il mal di schiena è ormai una costante nella vita privata e lavorativa di milioni di persone. Nello specifico, i dolori muscolo – scheletrici affliggono il 97% della popolazione. L’EMS Whole Body promette risultati nella prevenzione e riduzione del dolore (2). Uno dei motivi è proprio quello di andare a rinforzare tutta la muscolatura profonda del tronco, così difficile da allenare e così fondamentale per il sostegno della nostra colonna vertebrale.

EMS: riduzione aderenze fasciali e trigger point

Le aderenze fasciali e trigger point, sono condizioni dolorose che coinvolgono la fascia (tessuto connettivo) e il tessuto muscolare.

Sono stati descritti per la prima volta dal Dr. Travel nel 1942 presentano determinate caratteristiche:

  • punto dolente nel tessuto muscolare o nella fascia, non causata da un trauma acuto, infiammazione, degenerazione, neoplasia e infezioni;
  • il dolore può essere riferito ad un nodulo o a tutta la bandelletta contratta e può generare una contrazione involontaria provocata dalla stimolazione del punto trigger;
  • la palpazione del dolore riproduce la sensazione di dolore del paziente, che può essere riferito in alcune zone tipiche di riferimento per ogni trigger point.
  • il dolore non può essere spiegato da una valutazione neurologica.

Le cause possono essere molteplici: anomalie posturali, sedentarietà, debolezza muscolare, anomalie muscolo scheletriche (ernie, protrusioni, schiacciamenti, sponidiloanterolistesi, spodilolisi ecc.), cicatrici.

Le rotture del reticolo sarcoplasmatico avvengono a causa di sovraccarichi muscolari. Questo genera un’incontrollata liberazione di ioni calcio dal reticolo sarcoplasmatico che porta in un secondo tempo ad una contrazione continua dei sarcomeri.

La contrazione che si genera crea una compressione dei capillari adiacenti, una diminuzione dell’apporto di ossigeno e di energia richiesti. Per questa ragione si forma la cosiddetta crisi energetica con una conseguente e contemporanea diminuzione del riassorbimento di ioni calcio da parte del reticolo sarcoplasmatico, facendo in modo che il meccanismo responsabile della contrazione si autoalimenti.

Tante di queste contrazioni creano delle bandellette palpabili che si possono palpare e si visualizzano tramite la risonanza magnetica oppure tramite ecografia (3).

Come agisce l’EMS whole body?

L’impulso associato ad una massima contrazione volontaria, richiamerà sangue nella zona interessata, apportando O2, che a sua volta rilascerà molecole di ATP (adenosina trifosfato), fondamentali per il rilascio del “ciclo dei ponti trasversi’’ e normerà la crisi energetica data dalla rottura del reticolo sarcoplasmatico.

Il tutto associato ad un’adeguata prescrizione di esercizio fisico, permetterà di eliminare la causa primaria, scatenante i trigger point o aderenze fasciali e migliorerà la forza ed il sistema neuromuscolare. Adesso è chiaro perché l’EMS funziona con il mal di schiena.

 

Referenze

(1) G.Bertocchi, M. Cecchinelli; Manuale Tecnico Fit&Go; pag 26

fonte: https://www.lascienzainpalestra.it/attivita-fisica-elettrostimolazione-muscolare di Gherardo

Bertocchi.

(2) http://www.italynews.it/notizia-di-copertina/2018/07/07/mal-di-schiena-si-cura-con-lelettrostimolazione-64156.html.

 

(3) Niccolò Ramponi, https://www.lascienzainpalestra.it/cosa-sono-i-trigger-point/.

Altre fonti: Fritzsche, D. Fruend, A. Horstkotte, D. Kleinöder, H.Mellwig, K.-P; Miha bodytec: medical fitness and

healthcare special edition, pag 1-2; fonte:www.miha-bodytec.com.

 

Dott. Gherardo Bertocchi

Responsabile tecnico/scientifico Fitandgo